PATOLOGIE

LA CATARATTA - CHE COS'E'

La cataratta è una malattia che colpisce l'occhio provocando un abbassamento progressivo della
vista che può portare alla cecità. La cataratta è un fenomeno normale dopo i 55 anni.
Mi è stata diagnosticata una cataratta: che cos'è?
La cataratta è l'opacizzazione progressiva del cristallino, una specie di lente situata nell'occhio,
dietro l'iride, che permette di mettere a fuoco i raggi luminosi al centro della retina. Normalmente il
cristallino è trasparente. La sua perdita di trasparenza, o opacizzazione, impedisce dunque alla luce
di attraversarlo correttamente. La vista si deteriora.
Qual è l'origine della cataratta?
La causa più frequente è l'età. La cataratta colpisce il 10% delle persone sotto i 65 anni, il 30% delle
persone tra i 65 e i 75 anni, il 50% delle persone tra i 75 e gli 85 anni e il 70% delle persone oltre gli
85 anni di età. Ma vi sono anche altre ragioni che possono provocare la cataratta.
• Le cause tossiche (cataratta tossica): l'assunzione di certi farmaci (corticosteroidi a forte
dosaggio o in trattamento prolungato), la radioterapia, i raggi ultravioletti, il fumo.
• I traumi: un incidente può danneggiare il cristallino.
• Le malattie croniche: un eczema generalizzato o un diabete mal compensato possono
scatenare questa malattia.
Certe forme di cataratta infine possono esistere dalla nascita e/o essere la conseguenza di malattie
contratte dalla madre durante la gravidanza (rosolia, toxoplasmosi...).
Quali sono i segni della cataratta?
La cataratta è accompagnata da sintomi visivi abbastanza caratteristici:
• Una vista offuscata, soprattutto da lontano.
• Una percezione attenuata dei colori e dei contrasti.
• Una vista doppia.
• Un fastidio alla luce (fotofobia), in presenza di luci molto vive come i fari delle auto.
Ho la cataratta
In generale, la cataratta è accompagnata da un abbassamento dell'acuità visiva, ossia della
precisione della vista, anche se si cambiano gli occhiali. Ciò può avere delle conseguenze dirette
sulle attività quotidiane. Nello stadio molto avanzato, la pupilla diventa grigiastra o biancastra.
La mia cataratta è dovuta all'età?
Nella maggior parte dei casi la cataratta colpisce gli anziani. Il normale processo d'invecchiamento
comporta l'indurimento e l'opacizzazione del cristallino. La cataratta legata all'età colpisce
generalmente due entrambi gli occhi, spesso danneggiando un occhio più dell'altro. Tuttavia, è
possibile che la cataratta si manifesti già dai 40 o 50 anni.
Quale trattamento mi è offerto?
Il trattamento è affidato esclusivamente alla chirurgia. I colliri non hanno una capacità dimostrata di
diminuire o frenare l'avanzamento della cataratta. Un intervento chirurgico permette di sostituire il
cristallino opacizzato.
Certe misure preventive possono aiutare a ritardare lo sviluppo della cataratta. Per esempio, si
consiglia di proteggere gli occhi dal sole, di smettere di fumare e, per i diabetici, di controllare la
glicemia.

IL GLAUCOMA cronico - I TEST PER DIAGNOSTICARLO IN TEMPO

 

Il Glaucoma è una malattia dell'occhio caratterizzata dall'aumento della pressione all'interno del bulbo oculare con conseguente danno a carico del nervo ottico.

La pressione oculare o meglio il tono oculare normalmente non dovrebbe superare i 20 mmHg.

E' una malattia molto insidiosa perché non da sintomi  e si diagnostica solo con opportuni esami.

Anzitutto si misura la pressione oculare e si valuta il nervo ottico.
Comunque, vengono poi esaminati il campo visivo e l’angolo irido-corneale, allo scopo di avere
ulteriori informazioni sulla natura di un eventuale glaucoma e sul suo stadio di progressione.
L’angolo irido-corneale si trova tra l’iride (parte colorata dell’occhio) e la cornea (parte trasparente
dell’occhio)

Come si misura la pressione intraoculare?
Si misura mediante un apparecchio detto tonometro. Si possono utilizzare diversi metodi.
Il primo consiste nell’esercitare sull’occhio (sulla cornea) la pressione necessaria e sufficiente ad
applanarla. Misurando la forza applicata si riesce a misurare direttamente la pressione intraoculare.
Per eseguire questo esame, si somministra un collirio anestetico.
Il secondo metodo prevede l’uso di un getto d’aria diretto verso l’occhio. Poiché non prevede il
contatto diretto, questo metodo è indolore e viene in genere eseguito senza somministrazione di
collirio anestetico.

Un terzo metodo che utilizziamo nel nostro studio si avvale di uno strumento denominato I-care. E' assolutamente indolore e facile da utilizzare anche nei bambini.
Come si esamina il nervo ottico?
L’oculista esegue un esame del fondo oculare mediante un oftalmoscopio. Questo apparecchio
emette una luce che illumina l’interno dell’occhio. Il punto da cui parte il nervo ottico (detto anche
papilla ottica) che si trova in fondo all’occhio diventa quindi visibile e l’oculista può osservare se vi
sono delle lesioni o meno. Questo esame è indolore e dura qualche minuto.
Per vedere bene il fondo oculare, spesso è necessario dilatare le pupille con un collirio. Tale
dilatazione può determinare un disturbo visivo transitorio. Se dovete sottoporvi ad un esame del
fondo oculare, non recatevi alla visita da soli.
In cosa consiste la misurazione del campo visivo?
Questo esame ha l’obiettivo di individuare eventuali zone d’ombra, dette anche scotomi.
Il paziente guarda dentro ad un apparecchio e mentre fissa una sorgente luminosa precisa, altre
piccole luci vengono accese e spente in diversi punti del campo visivo. Quando vede accendersi
queste luci, il paziente deve segnalarlo premendo un pulsante. Di solito il campo visivo viene
eseguito con una luce bianca, ma è possibile eseguire un campo visivo più approfondito usando una
luce colorata.
La durata dell’esame è variabile e dipende dal grado di evoluzione del glaucoma (almeno 5 minuti
per occhio).
In cosa consiste l’esame dell’angolo irido-corneale?
Questo esame, detto anche gonioscopia, consiste nel misurare l’angolo tra l’iride (parte colorata
dell’occhio) e la cornea (parte trasparente dell’occhio) mediante una lente speciale che si applica
sulla superficie dell’occhio.
La gonioscopia viene effettuata dopo aver somministrato delle gocce per anestetizzare la cornea.
Questo esame è indispensabile per identificare il tipo di glaucoma, ad angolo aperto o chiuso, e
scegliere il trattamento migliore.
L’oculista vi informerà sullo svolgimento dei singoli esami e potrà rispondere a tutte le Vostre
domande. Non esitate a esporgli tutti i Vostri interrogativi e le Vostre preoccupazioni.

LE ALLERGIE OCULARI

 

Comprendo meglio le mie allergie oculari
Le allergie oculari si manifestano con occhi gonfi, arrossati, che lacrimano o prudono. Sono
frequenti, a volte stagionali e spesso ricorrenti. Esistono trattamenti rapidi, semplici ed efficaci.
Perché ho contratto un’allergia oculare?
Le allergie oculari (la più frequente delle quali è la congiuntivite) sono causate dall’esposizione ad
una sostanza a cui l’organismo è particolarmente sensibile. Questa provoca una forte reazione di
difesa, a volte smisurata, per eliminarla. La sostanza provoca un’irritazione intensa, che causa
prurito e perfino dolore. L’occhio produce lacrime per detergersi.
Le mie allergie si manifestano sempre nello stesso periodo dell’anno. Perché?
Le Sue allergie oculari sono chiamate stagionali. Si tratta della manifestazione oculare di quella che
viene comunemente chiamata febbre da fieno, anche se può essere causata da altre piante. Questo
tipo di allergia è scatenato normalmente dai pollini delle graminacee, arbusti o alberi, che vengono
trasportati dall’aria. I pollini di ambrosia sono responsabili di un numero sempre maggiore di
allergie a fine estate. Le allergie compaiono, quindi, nel periodo dell’anno in cui sono presenti i
pollini che causano questa reazione.
Perché i miei occhi sono così sensibili alle allergie?
L’occhio è molto sensibile alle allergie perché si trova costantemente a contatto con l’aria, che può
contenere sostanze allergizzanti, denominate allergeni, che provocano le allergie.
Posso prevenire un’allergia oculare?
Sì. Il metodo migliore consiste nell’eliminare dall’ambiente che La circonda, quando possibile, la
sostanza che scatena l’allergia. Pertanto, è necessario identificare questa sostanza in anticipo.
Possono rivelarsi utili le prove effettuate da un allergologo. In seguito, dovrà fare tutto il possibile
per evitare di entrare nuovamente in contatto con la sostanza. Se Lei è molto allergico/a, un
lavaggio molto frequente degli occhi con soluzione fisiologica o lacrime artificiali, per eliminare la
sostanza e facilitare il ripristino del film lacrimale, può rappresentare una barriera protettiva
provvisoria contro gli allergeni. Se l’allergia è molto forte ed è legata ad un allergene singolo e ben
definito, in alcuni casi si può prendere in considerazione una desensibilizzazione. Per questo
trattamento è necessario assumere compresse o effettuare piccole iniezioni frequenti per periodi
piuttosto lunghi. I risultati di tale trattamento variano da persona a persona.
Come si può trattare la mia allergia oculare?
Esistono farmaci che hanno la funzione di evitare che si scateni la reazione allergica. Si possono
presentare sotto forma di collirio, per un trattamento essenzialmente locale, o in compresse, se sono
presenti altri sintomi di allergia (starnuti, secrezione nasale o naso ostruito, ecc.) Questi trattamenti
sono molto efficaci e per la maggior parte di essi è necessaria la ricetta medica. Il trattamento con
compresse prevede normalmente una singola dose giornaliera (la mattina appena alzati), e periodica
se ci si trova in un periodo allergico (soprattutto in primavera). Le compresse agiscono rapidamente
e possono essere assunte, se necessario, quando si nota la comparsa dei sintomi. Attenzione: alcune
compresse possono essere controindicate per certe persone (in caso di patologie epatiche o renali),
oppure non possono essere assunte contemporaneamente ad altri farmaci. Legga attentamente le
controindicazioni e consulti il suo medico curante.
La mia allergia oculare può aggravarsi?
Sì. Alcune allergie oculari possono causare complicanze alla cornea e avere conseguenze nocive per
la vista. In caso di dolori, nausea o riduzione della vista, è importante consultare rapidamente il
proprio oculista. Oltre al rischio di complicanze, è bene non sottovalutare un’allergia oculare. Esiste
un rischio reale che il disturbo diventi cronico. Può dare luogo ad una disabilità, provocando ad
esempio l’incapacità a guidare un autoveicolo.
Sento prurito alle palpebre. Si tratta di un’allergia?
L’allergia alle palpebre esiste. In questa zona si può presentare un’orticaria, un eczema, una
desquamazione (la pelle che si stacca). Può essere legata a varie cause, in particolare al trucco nel
caso delle donne. Si raccomanda di pulire le palpebre con soluzione fisiologica o lacrime artificiali
e con impacchi di acqua tiepida. Se le palpebre si arrossano e sono dolenti o addirittura gonfie, è
probabile che non si tratti di un’allergia ma di un’infezione. Consulti immediatamente un medico.
L’allergia oculare può influire seriamente sulla vita quotidiana e non va trascurata. A volte può
essere necessario un controllo completo per confermare la diagnosi nei casi più gravi (ricerca di una
infezione nei siti limitrofi, analisi del sangue, esame delle lacrime in laboratorio)